Sacrificato per i nostri peccati?
Una ricerca sull'origine di un’idea
Pubblicazione:
23 marzo 2020
Edizione:
1
Pagine:
248
Peso:
300 (gr)
Collana:
E2 Studi e ricerche di liturgia
Formato: 140x210x14 (mm)
Confezione: Brossura
EAN: 9788810416518
9788810416518
Ultima ristampa:
30 giugno 2021
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Descrizione
Due versetti di Paolo – 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 – sono al centro di questa ricerca di storia delle idee. Se legati assieme, essi affermano che Gesù è morto per i peccati degli uomini e che la sua morte fu sacrificio espiatorio. Queste frasi vanno lette all’interno dell’intero corpus paolino, dove emerge anche un’altra cristologia, basata sul rapporto di contrapposizione tra il primo Adamo e l’ultimo Adamo, che si caratterizza per la sua obbedienza.
In altri termini, con il metodo storico-critico la morte di Cristo non fu sacrificale, né in remissione dei peccati, mentre ciò si può affermare con il metodo tipologico.
Poiché Paolo non utilizzerà mai più la frase di 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 non è altro che una trasposizione del linguaggio del sacrificio del kippur sul sangue di Cristo, ne segue che questi è come il Propiziatorio, per la giustificazione di tutti gli uomini.
In altri termini, con il metodo storico-critico la morte di Cristo non fu sacrificale, né in remissione dei peccati, mentre ciò si può affermare con il metodo tipologico.
Poiché Paolo non utilizzerà mai più la frase di 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 non è altro che una trasposizione del linguaggio del sacrificio del kippur sul sangue di Cristo, ne segue che questi è come il Propiziatorio, per la giustificazione di tutti gli uomini.
Sommario
Introduzione. I. Come introdurre la questione del sacrificio. II. Le correnti religiose all’epoca del Secondo Tempio. III. L’apocalittica escatologica dell’epoca del Secondo Tempio. IV. Paolo e l’apocalittica escatologica giudaica. V. Il peccato di Adamo, la penitenza e Fil 2,6-11. VI. La morte di Cristo è azione di salvezza? VII. La morte di Cristo fu un sacrificio? VIII. Una curiosa reinterpretazione cristiana del kippur. IX. Nelle origini cristiane, che cosa fu recepito del kippur? X. L’idea di sacrificio nel Canone romano e nella liturgia visigotica. XI. Remissione dei peccati ed eucaristia. XII. Conclusioni. Opere citate. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Enrico Mazza, storico della liturgia e studioso dell’origine e dello sviluppo dell’eucaristia, ha insegnato all’Università Cattolica di Milano, al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e allo Studio Teologico di Reggio Emilia. Per EDB ha pubblicato La liturgia della penitenza nella storia (2013); Dall’Ultima cena all’Eucaristia della Chiesa (2014), Le odierne preghiere eucaristiche (nuova edizione 2014), Il Nuovo Testamento e la cena del Signore (2017) e Il Logos, software della creazione. Come leggere il Prologo di Giovanni (2018).